IL SOTTOSCALA

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I platani di Piazzale Italia

I platani di piazzale Italia non ci sono più. Quanti anni di onorato servizio avranno avuto? Settanta, cento, o più? Fatto si è che qualcuno, per motivi che mi piacerebbe conoscere, ha deciso di farli sparire: che avanzi la modernità, si faccia “pulito”!
Viene da chiedersi perché davano così fastidio. Senz’altro ci si sentirà dire che erano vecchi e pericolosi, ma, se si guardano i tronchi a terra, non sembra proprio che fossero malridotti. E allora perché?
Perché in chi decide a livello locale manca completamente sensibilità su certi temi, a meno che le elezioni siano incombenti, e allora si che le “mattinate ecologiche” si sprecano, magari in compagnia dei cacciatori-ecologi!
Qualcuno si sarà lamentato per l’ombra e per la caduta delle foglie e subito si è trovata la soluzione radicale.
Credo che il grado di civiltà di una amministrazione pubblica si possa misurare anche da questi fatti.

Gianni Airoldi    

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Ripubblichiamo la foto che abbiamo reso pubblica nel dicembre 2011, quando si è perpetrata questa follia.




ImmagineControdeduzioni alle puntualizzazioni del prof.Masi pubblicate sul giornale del Comune

Sul giornale del comune, uscito con un tempismo e una impaginazione davvero sorprendente, il Comitato DNT appare come un insieme di ingenui che si spaventano per nulla e che vogliono trasmettere la loro ingiustificata apprensione a tutto il paese. Per fortuna che c'è l'esimio prof. Masi, consulente scientifico dell'Eni, (ma questa sua prestigiosa qualifica non è indicata tra i titoli che compaiono sul giornale) che è in grado di prendere i carpignanesi per mano e spiegargli come stanno veramente le cose...

Piero Gozzi    



        ALCUNE NOTE ALLE PUNTUALIZZAZIONI DEL PROF. DR. ING. MAURIZIO MASI                


Pozzo di petrolio

Immagine Ho parlato con il mio professore (per inciso, insegna Misure Industriali presso l'Università di Pavia); ho inoltre potuto ascoltare il parere di un ingegnere minerario, da sempre impegnato nel settore e con incarichi presso l'amministrazione di Novara nel curriculum, per ciò che riguarda la pianificazione urbanistica.
Innanzitutto, ENI detiene il monopolio sullo sfruttamento petrolifero della pianura padana fino alla fine del 2012 (lo ha avuto per 60 anni); in più, la zona individuata per il pozzo è già nelle sue mani dal 2006. L'attesa si è protratta fino quasi alla scadenza del monopolio (poi subentreranno competitors esteri) perchè il nostro petrolio è circa 4 km nel sottosuolo, e un investimento stimato di 35 mln di euro può essere recuperato solo con carburanti agli odierni prezzi folli che ci ritroviamo.
Prima, non era economicamente utile.
Rispondo subito alla prima domanda che mi è stata posta: una legge che obblighi ENI ha fare qualcosa mi sembra improbabile, in un Paese dove l'amministratore di ENI ha chiesto ed ottenuto nero su bianco 60 anni di monopolio.
Pulire i giacimenti vecchi costa.
Se il cantiere si farà, dopo aver delimitato l'area principale (tra via Torino e la via della Scimbla, per intenderci, ma è probabile che avremo più pozzi), seguirà un periodo di circa un anno di trivellazione per arrivare al giacimento vero e proprio. Questo "anno" potrebbe protrarsi a lungo, perchè fino a -2000 metri la composizione del terreno è nota, oltre non si può sapere senza scavare. E la possibilità di altri 2 km di granito rallenterebbe di molto i lavori.
La trivella scende verso il giacimento per azione meccanica di una punta diamantata e di una colonna di "acqua appesantita" ai sali di Bario, un metallo pesante e cancerogeno, se finisse nella falda per perdite eventuali. Il condotto è in sè costituito con una plastica che prende forma e rigidità a contatto con i sali della terra, ed ha più o meno la forma di un cannocchiale. Vi è poi inserito un tubo di metallo che sarà il reale condotto di estrazione.
La materia estratta dallo scavo può essere di qualunque tipo e consistenza, dal granito alla CO2; non si esclude la presenza di solforati o cianurati, che non possono e non devono essere dispersi in atmosfera. Un problema simile è quello dei fanghi.
Le macchine che provvederanno a questo lavoro dall'esterno sono quattro grossi motori da una quindicina di metri; esattamente come un'auto, scaricano in atmosfera.
A costruzione ultimata, il pozzo lavora come un grande compressore: aumentando la pressione all'interno del giacimento tramite un canale secondario, il petrolio sgorga dal principale. Il progetto prevede che questo non veda neanche la luce, ma che sia direttamente convogliato tramite un canale interrato verso la raffineria di Trecate. Eventuali impurità gassose (possono essere fino al 60% del materiale estratto) devono essere depurate a fiamma libera; tuttavia, la presenza di gas non sembra essere troppa perchè l'idrocarburo individuato è con grande probabilità liquido.
L'impianto in produzione, in assenza di perdite o fatalità come è successo a Trecate nel '94 (dal pozzo principale si pescò una scisti contenente acqua critica), è completamente stagno rispetto all'ambiente esterno; se possibile verrà anche occultato alla vista e sicuramente recintato. Questo, fino a esaurimento del pozzo: e da esaurito, potrebbe rimanere lì fino alla fine di questo secolo, perchè il terreno rimane a ENI per gentile concessione del comune. Senza che nulla venga smantellato. Così sta succedendo a Trecate.
Il problema grosso rimane la gestione del cantiere di costruzione. Nel caso il progetto passasse, questa va fatta monitorare da un'agenzia esterna, che non sia interessata ai soldi di ENI. Il mio professore mi ha assicurato che le aziende a cui ENI subappalta sono serie; di diverso avviso è stato l'ingegnere minerario.
Dobbiamo sapere chi lavora, come lo fa e dove manda i fanghi, i gas, il bario che non usa più. Dobbiamo sapere se qualsiasi minima cosa che si farà in quel cantiere andrà a interferire con la nostra falda acquifera, prima, durante e dopo l'estrazione. Dobbiamo sapere che cosa maggiormente potrà minare la nostra salute (si parlava di bronchiti ed altre amenità).
Ovviamente, tutto questo se il cantiere partisse. A lavori ultimati, dovremo sapere come il comune usa i soldi che ci spettano; vi ricordo, in proposito, che il nostro segretario comunale prende due stipendi. Uno è quello che gli spetta, l'altro è quello da supervisore ai dipendenti comunali. Ma l'unico dipendente è lui stesso.
A quanto ne so il nostro sindaco parlerà domani alla conferenza dei servizi, in cui gli verrà chiesto di firmare il documento di autorizzazione ai lavori. Con questo, ENI avrà il via libera alle trivellazioni.
Non deve farlo. In nome dei suoi cittadini. Abbiamo chiesto un referendum, e ci sono state abbastanza firme per averlo.
In nome della democrazia, questo referendum ci spetta: dobbiamo poter dare il nostro parere, sia esso favorevole o contrario.
Spero di essere stato esaustivo; ho riassunto gran parte dei dati da me raccolti, quelli più significativi.
Ho omesso quasi tutto quello che c'è di legislativo, perchè non ne capisco molto e sicuramente tra voi c'è qualcuno che ne capisce più di me, in merito.
Se ho dimenticato qualcosa, sicuramente vi sarà detta da mio padre o altra gente del comitato.

Emanuele Marafante      

No petrolio

Immagine ma siamo pazzi trivellare a carpignano, ma vi rendete conto i danni ambientali nostri ma anche di tutti i paesi limitrofi, ma cosa più importante i danni alla nostra salute, e sopratutto i bambini che assorbono 10 volte noi. io personalmente ho una bambina di 2 anni e non voglio che tra una decina di anni in una visita di controllo venga fuori che ha un tumore, i bambini non devono vivere in un luogo malsano. chi ha aderito al pozzo non ha famiglia o figli da allevare? possibile che non gli freghi niente della loro salute, o sono così ignoranti che non si rendono conto della gravità del problema (un po come chi fuma, ha il dono della vita e invece cosa fa, si autodistrugge) io se va in porto la cosa sarò costretto a cambiare casa e paese con tutte le conseguenze che ci saranno.
quindi dico non si vende la vita nostra e dei nostri figli per i soldi.

Diego Franchini      

Considerazioni serata del 17/04/2012

Immagine Buongiorno a tutti.
Innanzitutto inoltro (in calce alla presente) la mail che ho fatto girare tra i miei contatti per sensibilizzare le persone che conosco sull'argomento, per il semplice motivo che contiene link che ritengo molto interessanti, di modo che se eventualmente qualcuno volesse fare divulgazione, magari durante la raccolta firme, potrà farlo (sarebbe fantastico avere un monitor collegato vicino al banco di raccolta firme che mandi in loop l'intervista del fisico Maria Rita D'Orsogna che spiega in modo esaustivo e semplice i punti chiave dell'estrazione petrolifera e relative problematiche su territorio e popolazione, video presente nei link della mail inoltrata in calce e da me già scaricato per essere visibile off-line)
Ritengo, alla luce delle discussioni emerse stasera durante la riunione di fondazione del comitato, che vi siano 2 strade da percorrere, forse simultaneamente, perchè perseguono fini uguali ma con soluzioni diverse:
1) Il referendum. Come già rilevato è un'arma a doppio taglio, che in condizioni di democrazia sancisce "purtroppo" (o per fortuna) la voce della maggioranza del popolo: in caso di esito negativo (nel senso di vittoria dei "si"), per quanto il Tribunale amministrativo regionale giudichi problematiche oggettive (sanitarie, ambientali, etc) proposte da privati che si ritengono in qualche modo lesi in interessi legittimi, sicuramente il ricorso sarebbe meno incisivo, perchè comunque vada, con alle spalle la maggioranza del paese a favore del pozzo, il diritto amministrativo verrebbe comunque riconsiderato più volte alla luce di una maggioranza che non si sente lesa.
2) Il ricorso al Tar. Certo più efficiente, forse economicamente duro, ma su una cosa siamo certi: ha bisogno di fatti. Non si tratta più di essere a favore o contrari. E' necessario rilevare vizi amministrativi, di forma, strutturali, al progetto Eni (che ad uno sguardo non esperto come il mio, devo essere onesto, pare stare in una botte di ferro).
In entrambi i casi serve forse un organizzazione che proceda simultaneamente, perchè se in un caso (il ricorso) serve un gruppo di lavoro di esperti del settore che controlli e ricerchi i suddetti vizi, per quanto riguarda il referendum, forse, la cosa migliore è divulgare il più possibile concetti come quelli presenti nei video linkati alla presente mail. L'opinione pubblica deve capire esattamente cosa rischia, a cosa va incontro, e cosa realmente ha da guadagnare da questo progetto.
Sarebbe fantastico vincere il referendum e poi ricorrere al TAR.
Da non esperto in materia legale, le mie affermazioni sono da considerare come semplici opinioni, e "cassabili" senza remore. I link allegati sono interessanti, e scavando nella rete si dovrebbe trovare ancora parecchio. Non mancherò di inserire aggiornamenti se rilevati. Resto in attesa di un colloquio con un dipendente arpa che dovrebbe darmi qualche informazione nella giornata di domani, ops, oggi. Vi terrò aggiornati.
Saluti

Federico Battocchio      

Fede
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MESSAGGIO INOLTRATO
Buongiorno a tutti, scrivo con il solo scopo di diffondere informazioni in merito a quello che sta per accadere nel ns territorio e di cui le amministrazioni locali fanno finta (ovviamente è una battuta) di non sapere. Soprattutto a quelli tra voi che risiedono nella mia zona, chiedo cortesemente di fare un sforzo per leggere quanto segue.
In data 12 Marzo 2012 è stato diramato, tramite articoletto sui quotidiani,l'interesse di Eni a sviluppare un progetto di indagine esplorativa ai fini di impiantare un pozzo di estrazione petrolifera in località Carpignano Sesia, indagine afferente i territori comunali di Carpignano Sesia, Fara Novarese, Sillavengo, Arborio, Lenta e Ghislarengo (ergo, province di Novara e Vercelli).
A tale articolo è seguito quello che si può definire silenzio stampa da parte degli organi comunali, con particolare riferimento all'amministrazione di Carpignano Sesia, (che sostiene di non aver indetto nessun consiglio in merito perchè non avente ancora in mano il progetto definitivo).
Durate la scorsa settimana è stato indetto un incontro straordinario, al quale è stata invitata a partecipare la popolazione di Carpignano Sesia, tenutosi Venerdì 13 Aprile alle ore 21,00, ad un mese dalla prima comunicazione.
In una sala riunioni gremita di persone, alla presenza di tutti i sindaci dei comuni interessati, rappresentanti della provincia di Novara e chi più ne ha più ne metta, gli ingegneri dell'Eni hanno illustrato il progetto (d'ora in poi definito "Carpignano Sesia 1"), ed è stato chiaro sin da subito che la posizione del sindaco e della giunta è di assoluto accordo con la compagnia petrolifera, mentre tutta la popolazione presente è in disaccordo. La serata è degenerata come ogni dibattito italiano, a causa della percezione (anche se definirla tale è abbastanza ridicolo, forse sarebbe meglio usare la parola "consapevolezza") che in realtà tale incontro fosse solo una modo per far prendere atto alla popolazione che si sarebbe ritrovata a 300 m dalle case, nel mezzo della zona golinica del fiume Sesia (zona a rischio inondazioni), un bel regalino montato su una piattaforma di cemento di circa 20.000 metri quadri con una torre di 60 metri di altezza, installata proprio nel mezzo delle falde acquifere del paese (per chi conosce il posto si renderà conto, scorrendo i prospetti satellitari allegati nella documentazione di cui trovate i link poco sotto, che anche "la scimbla" è a un tiro di schioppo) + relativo oleodotto per trasferire il greggio a Trecate.
possibili effetti collaterali:
NULLI, per Eni.
Per la popolazione e chi ha valutato il progetto senza essere di parte:
-inquinamento acustico: lo scalpello che dovrà spingersi fino a 4,6 km di profondità nel suolo, genererà una fonte di rumore, e di vibrazioni, tale da essere stimolatore di possibili reazioni sismiche, oltre che di disturbo per la popolazione.
-inquinamento ambientale: i fanghi usati per riportare in superficie i materiali di scarto e lubrificare la testa dello scalpello sono coperti da segreto industriale, ma Eni sostiene di usare solo acqua e argilla. Niente chimica quindi? Ah!! Rimarrebbero comunque:polveri sottili, radon (eventuale), anidride carbonica, idrogeno solforato e chi si vuole documentare dia un occhiata a questo link o a questo questo (se non sapete l'inglese, usate un traduttore on line, si capirà comunque: PURTROPPO IN ITALIA NON SI TROVANO FACILMENTE INFORMAZIONI IN MERITO, forse per il semplice motivo che siamo il solo paese al mondo che ha dei parametri di sicurezza DIVERSI DAGLI ALTRI). In merito è molto interessante e comprensibile questo video in 3 parti di 10 minuti l'una (in italiano) a cura del fisico Maria Rita D'Orsogna

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-ripercussioni sul territorio: direi che non serve aggiungere altro -eventuali problemi tecnici e di sicurezza: eni sostiene che non ce ne possono essere, io sostengo che il problema tecnico non esista fino al momento in cui si presenta; e quando si presenta non era certamente prevedibile: la storia insegna.
-crollo del valore immobiliare: (chi di voi comprerebbe una casa "vista pozzo petrolifero"?
TROVATE TUTTI I DETTAGLI IN MERITO A QUANTO DISCUSSO AL SEGUENTE: LINK alla 5° riga verde, alla voce "visualizza dettagli", trovate la sintesi non tecnica, gli studi di impatto ambientale e relativi allegati, il progetto definitivo e autorizzazioni firmate Valore iniziale dell'"opera": 30.000.000 €... Riportando il commento di persone presenti all'incontro di venerdì 13: sarebbe ora che tali investimenti venissero effettuati nelle energie rinnovabili e nella ricerca atta ad eliminare il petrolio dal nostro fabbisogno quotidiano. io aggiungo: quanti pannelli fotovoltaici con 30 milioni di euro? Quante colonnine di ricarica per auto elettriche? Quanti stipendi per ricercatori che usano il loro impegno per scoprire una "chimica non petrolifera"? Siamo stati sulla luna, e non troviamo soluzioni quì dove viviamo? Non lo trovate ridicolo?
Ora: è stata indetta una raccolta firme (attualmente limitata ai soli residenti nel comune di Carpignano), la domenica appena trascorsa, raccolta che si protrarrà in altri 2 appuntamenti da definire nel corso di questa settimana. Tale raccolta firme dovrà raggiungere un quorum di almeno 450 per richiedere di indire un referendum popolare per garantire e obbligare la giunta ad essere ALMENO portavoce di quello che desidera la cittadinanza e non a portare la propria voce (ovviamente concorde col progetto considerate le entrate fiscali che tale pozzo garantirebbe al comune: vi ricordo che stiamo parlando di una probabile portata estrattiva di ca. 3000 barili/gg per almeno 25 anni).
La sola cosa che vi chiedo è di informare quante più persone potete, e se avete amici a Carpignano Sesia che per un motivo o per un altro non sono al corrente della novità, informarli, spronarli a prendere una posizione chiara, perche NON SI TRATTA DI SEMPLICE OPPOSIZIONE A PRIORI: non si gioca con la salute, ed è ora di inziare a pensare un po' più a lungo termine, perchè, e questo lo dico a tutti quelli che hanno deciso di mettere al mondo dei figli, il mondo che viviamo lo abbiamo in prestito da loro, e dobbiamo garantirgli la certezza di riaverlo indietro, in futuro, ancora integro.
Domando scusa in anticipo per eventuali imprecisioni nel riportare dati, ma le informazioni sono concitate e cercate di corsa visti i termini per prendere provvedimenti, quindi, il consiglio è di scaricare i materiali linkati e vagliarli personalmente o, se volete, darvi da fare per scandagliare la rete alla ricerca di informazioni ulteriori o utili per procedere con il tentativo di fermare questa assurdità. Usate ogni strumento disponibile in rete: google, youtube, metacrawler. Le parole chiave che possono aiutarvi nella ricerca sono: "carpignano sesia1" " 45° 32' 14" N, 8° 24' 25" E " "laghetto Avetto" "emissioni da estrazioni petrolifere" etc
Più siamo, più possiamo fare, quindi ogni tentativo, informazione, chiacchiera in merito potrebbe servire. Parlate, parlate e parlate.
Grazie a tutti

Avviso

Rispettiamo l'ambiente e i nostri boschi di carpignano Sesia non vogliamo che accada trecate 1994.

Teo      

ImmagineENI

Ho incominciato a leggere qualcosa dal malloppone ENI soffermandomi sulle previsioni delle riserve di greggio.
In caso di esito favorevole dei sondaggi il giacimento viene valutato in 80 Mbbl, che significa 80 milioni di barili, pari a litri 12.718.983.594.
Considerando che il prezzo del barile, quotazione di oggi, del greggio meno pregiato (WTI Petrolio greggio) è di $ 103,31 pari ad €.78,87 il valore stimato del giacimento ammonta a € 6.309.348.320,00.
Tempi di estrazione:
Se la produzione giornaliera stimata dall’ ENI è di circa 3.000 barili al giorno per il pozzo Carpignano Sesia 1 i giorni di estrazione sono 26.666,67,
considerando 365 giorni di lavoro anno ci vogliono 73 anni per esaurire il giacimento, 36 anni con 2 pozzi, 24 anni con 3 pozzi, 18 anni con 4 pozzi.
Se ho correttamente interpretato l’ unità di misura “MBBL” il resto è matematica.
Sono sufficientemente terrorizzato dall’ elaborazioni dei dati, da loro forniti, con questi numeri capire cosa fare e come agire non sarà facile.
Ciao

silvio      

A conferma di quanto tu dici, ti informo che il costo per la struttura per operare un pozzo esplorativo (quindi non ancora operativo, nè si sa ancora se lo sarà-come quello che faranno qui) si aggira tra i 15.000 e 30.000 dollari al giorno.
Se consideri che per perforare un pozzo ci si può impiegare anche un anno...
Ciao.



ImmagineVia Sant'Agata

La via sant’agata si trasforma sempre più spesso in pista di prova di velocità per i più disparati mezzi di locomozione, dai tricicli ai trattori.

La strada è piuttosto trafficata, visto che al suo inizio in piazzale italia c’è sempre movimento per la presenza del supermercato e più avanti incrocia una strada laterale per poi confluire nella rotonda sulla provinciale attraversando un quartiere con alta frequenza di circolazione di pedoni e data la mancanza di marciapiedi per l’esiguità della carreggiata sarebbe opportuna la collocazione di dissuasori lungo il percorso ad evitare guai grossi fino fino ad oggi evitati per mera fortuna.

Certo che vi prenderete a carico il tema, come peraltro vedo che fate con assiduità nella scomoda funzione di minoranza, e grato per l’attenzione saluto cordialmente

Gianni Bosso, via sant’Agata 4    

Faremo presente il problema.
Potrebbe essere utile far sentire anche la voce degli abitanti del quartiere, tramite una raccolta di firme.
Pubblicheremo il tutto sul Sottoscala.
Saluti.

Si allega la richiesta al Comune di Carpignano



ImmagineScuolabus tra Comuni

Mi permetto di disturbarvi perchè in questo ambito territoriale siete rimasti ancora gli unici ad esporre in modo critico ciò che capita a Carpignano e che viene rigurgitato sugli altri comuni, un esempio: giovedì 1 settembre la Giunta dell Unione ha assunto un atto deliberativo secondo il quale i comuni costituenti l' Unione per lo scuolabus si trovavano un canone annuale di euro 250 per ogni famiglia, per chi era fuori dall' Unione un canone di euro 450. Ho posto al direttore dell' Unione dr. Brera la domanda riguardante il canone, mi veniva risposto che LANDIONA era fuori dall' Unione; CHE PECCATO...........MA LANDIONA NON E' ANCHE LEI IN PROVINCIA DI NOVARA ?????? E SAPETE LA NOVITA'?......la Provincia di Novara garantisce un contributo per il servizio scuola bus e allora................anche Landiona in teoria dovrebbe beneficiarne, ma per errore o per una svista secondo l'Unione Bassa Sesia Landiona dovrebbe pagare il doppio. Per alcuni giorni ho inseguito il provvedimento...........udite udite..........il Sindaco di Carpignano ha modificato il tiro, perchè alcuni asseriscono che sia intervenuta la ex minoranza del comune di Landiona. Perchè non fare una bella interrogazione da esporre in tutti i comuni che utilizzano lo scuolabus? Oppure fare un volantinaggio fuori dalle scuole? Io mi metto da subito a disposizione. E' ora di smettere di scherzare sul mondo della scuola.

SERVIZI SOCIO ASSISTENZIALI COSA SUCCEDE AL CISA 24 ?

PROFONDA CRISI, SIAMO AD UNA SVOLTA? il servizio probabilmente ritornerà all'ASL NO, dopo circa 14 anni cambia destinazione......colpa della crisi, colpa dei molti servizi nuovi avviati per reali necessità, colpa di un disinteresse collettivo, colpa di una guida che non ha mai svolto un ruolo organico, un personale fortemente demotivato, un sindacato lontanissimo dai problemi della gente, un tessuto sociale che ha perso dei riferimenti culturali, etici, morali, accompagnati dall' assenza di quelle istituzioni che si allontanano sempre di più dalla gente perchè troppo ancorate al CADREGHINO!!! Se sei stonato non puoi stare nel coro, disturbi, se dici la verità offendi, se prospetti una via d'uscita per le famiglie, per i ragazzi inseriti nelle comunità dai tribunali dei minori, magari chiedendo la conversione delle quote sequestrate ad un mondo che vorremmo lontano, ti senti guardato come un appestato, uno fuori di testa, uno non in linea. Nessun Sindaco nè di destra nè di sinistra mi ha sostenuto durante l'incontro con il Governatore COTA a Vicolungo. Peccato, si è persa un' occasione. Intanto non ci sono più risorse neppure per la non autosufficienza.....intanto i servizi sanitari non riescono più ad essere puntuali e competitivi. Il problema affrontiamolo solo nello stato immediato di bisogno, per molti, troppi, prima è un falso problema. A me non interessa il colore della maglia, mi interessa la verità, l' ipocrisia cerco di lasciarla ai Signori del potere!.......................

Francesco Cavagnino - Landiona    

La delibera citata

14/9/2011 Grazie della lettera e grazie dei complimenti; ci fa piacere sapere che quanto noi esponiamo non finisca completamente nel vuoto: spesso quanto riguarda la vita pubblica sembra cadere nel completo disinteresse e questa e una delle cause dei nostri mali a livello locale e a livello esteso. Il nostro è un tentativo di risvegliare le coscienze. Speriamo serva almeno a qualcuno.
Faremo tesoro delle considerazioni, che ci preoccuperemo di approfondire. Se è d'accordo pubblicheremo la lettera sul nostro sito per aprire un confronto con i lettori.
Per quanto riguarda CISA 24, il sindaco di Carpignano (e Presidente dell'Unione) ci ha preannunciato di volere avere, nei prossimi giorni un confronto con tutti i consiglieri. Sentiremo la sua campana e informeremo i cittadini, come nostro uso.
A presto.

22/9/2011 Il sindaco di Carpignano ha detto che ai ragazzi di Landiona è stato applicato il costo completo del servizio: 50 euro a testa, come viene fatto pagare a Ghislarengo.
Il Commissario di Landiona ha poi deciso di accollare al Comune il 50% (25 euro).
L'unione fa pagare ai suoi residenti 25 euro, perchè si accolla il 50%. Qualche paese dell'unione si accolla gli altri 25 euro come Comune e quindi offre il servizio gratuitamente. Questa la sua versione.
Saluti.


ho ricevuto,ringrazio,considero la risposta del vostro sindaco e presidente dell unione bassa sesia,una risposta politicamente sconcertante.il senso federale dell economia e della sussidiarietà,non è sicuramente ancora presente all interno dfell unione.grazie comunque,con questa risposta bonenti ha dimostratoindirettamente che a landiona ci sono ancora dei mistificatori.per fortuna il commissario ha arginato la cosa,un grazie anche a nome delle famiglie di landiona.

Francesco Cavagnino - Landiona    


ImmagineA proposito di piazza

Quasi per caso mi sono imbattuto nel vostro sito che, devo dire, ho trovato molto interessante e piuttosto ben fatto.
Ho letto con molto interesse la questione relativa alla sistemazione del centro del paese e vorrei fare alcune osservazioni:

1) a suo tempo nessun progettista carpignanese, me compreso, ha partecipato al bando indetto dall'Amministrazione, perchè tale non era.
Di norma, quando una Amministrazione vuole avere suggerimenti su come affrontare un certo problema indice un "concorso di idee" con allegato un disciplinare nel quale vengono quantomeno espressi a) gli obiettivi che si intendono perseguire b) l'importo massimo di spesa c) eventuali vincoli (per esempio, nel nostro caso per esempio: doppio senso di circolazione si/no; parcheggi ammessi si/no; carico e scarico merci si/no; zona pedonale protetta si/no ecc) Il bando di concorso prevede di norma un premio, a titolo di rimborso spese per il vincitore e, in alcuni casi, la possibilità di affidamento dell'incarico. Aspettarsi un riconoscimento anche economico per il proprio lavoro è, a mio avviso, non solo lecito, ma anche doveroso in quanto invoglia il partecipante a dare il meglio di sè o quantomento ad operare seriamente.
Nessuno si è chiesto come mai il "bando" è andato deserto?

2) le perplessità da voi sollevate circa l'opportunità di eliminare i parcheggi ecc.sono assolutamente legittime, ma del tutto inutili.
O meglio, avrebbero dovuto essere del tutto inutili, in quanto tutti i dubbi avrebbero dovuti essere fugati dallo "studio di fattibilità" che si chiama così proprio perché dovrebbe vagliare i pro e i contro di un proposto intervento e dare un giudizio finale motivato.
In proposito vi allego tre files: il primo è uno stralcio di un lilavoro sul recupero edilizio che sto portandio avanti da un paio d'anni, il secondo è un articolo di Mauro Cappello del Ministero per lo sviluppo Economico, il terzo sono le Linee Guida dell Regione Piemonte per la redazione degli studi di fattibilità.

dott.ing. Piero Gozzi    



        Lo studio di fattibilità                 La programmazione nelle opere pubbliche        
        Linee guida Piemonte studi di fattibilità



Ringraziamo l'ing. Gozzi per l'interessantissimo contributo, che pubblichiamo anche nella pagina relativa alla piazza.




Data ultimo aggiornamento 25 aprile 2012