IL SOTTOSCALA


11/3/2012

L’introduzione dell’IMU rappresenterà una stangata per molti imprevista. Questa imposta va a sostituire l’ICI, ma avrà aliquote e base imponibile molto più alte. Questo si concretizzerà, per i Carpignanesi in un aumento di tasse, medio per famiglia, di circa 500 euro rispetto a quanto si pagava in precedenza.
In primo luogo si pagherà anche per la prima casa, che fino allo scorso anno era esente (aliquota base 0,4% sul 160% della rendita catastale): il gettito derivante dalla prima casa è interamente a vantaggio dei Comuni.
Sugli altri immobili l’aliquota base è lo 0,76% (gettito 50% ai Comuni e 50% allo Stato).
I Comuni possono aumentare o diminuire queste aliquote dello 0,3% a seconda delle proprie esigenze di cassa.
E qui iniziano i problemi: il Comune di Carpignano non riuscirà a coprire le proprie spese applicando le aliquote base e quindi dovrà aumentarle . Si sta parlando di + 1 p.p. su tutte le tipologie di immobili.
E’ qui che i nodi vengono al pettine: purtroppo siamo stati buoni profeti quando abbiamo criticato gli sperperi (vd stipendio del Segretario, mancata razionalizzazione degli incarichi, incarichi a tecnici esterni, eccessivo carico di interessi su mutui da pagare per progetti quantomeno discutibili come per esempio l’immobile della biblioteca…). E altri progetti faraonici sono allo studio, altri debiti sono in progetto…
Ci viene ora presentato il conto di queste scelte dissennate...
Se siamo in un momento di emergenza e bisogna comunque mandare avanti i servizi e quindi ci viene richiesto di essere realisti, se cioè nel breve periodo non si può, a detta dei nostri amministratori, prescindere da un aumento del’IMU rispetto alle aliquote base, crediamo che qualche riflessione vada fatta.
Riteniamo che vada salvaguardata l’equità. Salvaguardare l’equità significa prima di tutto non aumentare l’aliquota sulla prima casa rispetto allo 0,4%: la prima casa non produce reddito e non è un bene di lusso; se necessario, per assicurare il gettito, agire sull’aliquota relativa agli altri immobili. Purtroppo ci sarà qualcuno che sarà in difficoltà a pagare e bisogna evitare di mettere in difficoltà le famiglie che hanno solo la prima casa.
Salvaguardare l’equità significa anche far pagare a tutti il dovuto: la legge coinvolge i Comuni nella segnalazione di situazioni anomale (tenore di vita palesemente incompatibile con il reddito dichiarato…), i Comuni hanno in mano tutte le rendite catastali del paese: bisogna verificare e correggere tutti i casi palesemente anomali.
Queste azioni vanno poste in essere SUBITO (come si fa con gli aumenti di tasse) per evitare ulteriori salassi il prossimo anno e possibilmente per ripristinare almeno le aliquote base.
Ma la vera azione va fatta sul contenimento dei costi: razionalizzazione, sinergie con altri Comuni (che non può significare l’attuale Unione, ma qualcosa che porti dei benefici anche a Carpignano, non solo ai Comuni più piccoli), stop ai favori e agli sperperi… In poche parole bisogna amministrare il Comune come il buon padre di famiglia, cioè come ognuno di noi fa a casa propria.
Ce n’è di strada da fare…

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Data ultimo aggiornamento 10 aprile 2012