La storia è un po' lunga, ma ve la vogliamo raccontare tutta, fin dall'inizio.
Si tratta di un intreccio tra il sindaco
e una parte della vecchia nomenklatura del PCI locale.
Atto primo: 29/9/2011-donazione modale della Fondazione dei Democratici di Sinistra
La Fondazione Ds dona al Comune 150.000,00 euro + il progetto di un
auditorium da costruire vicino alle scuole e da utilizzare (ci dice il sindaco) per le recite scolastiche e per la banda
musicale.
I soldi della donazione derivano dal lascito di Secondo Vallana (all’ex-Pci) che voleva si facesse qualcosa per il paese.
Il progetto complessivo costerebbe 1.200.00,00 euro; 600.000,00 euro per il primo lotto, ci dicono già funzionale. Il
Comune dovrebbe quindi provvedere a finanziare di tasca propria 1.050.000,00 (o 450.000,00 per il primo lotto). Siccome il
Comune non ha questi soldi, li dovrà reperire in qualche modo. I modi sono 2: o ottiene finanziamenti a fondo perso (che
oggi sono facili da ottenere come catturare l’Araba Fenice) e/o altre donazioni; o stipula un mutuo. E qui cominciamo a
preoccuparci e a ragione.
La delibera viene comunque assunta, nonostante la nostra richiesta
di soprassedere almeno fino a quando ci sarà almeno uno studio di fattibilità che
chiarisca i costi per il Comune. Si potrebbe, eventualmente, se i costi risultassero troppo elevati e mantenendo
pienamente lo spirito del lascito Vallana, chiedere alla Fondazione di destinare quei soldi ad un’altra opera che
impegni meno dal punto di vista finanziario il Comune. Ci viene detto che la Fondazione non è disponibile a finanziare
un’altra opera e anzi sta spingendo per velocizzare i tempi.
Perché?
Allegati:
Testo donazione modale (in neretto i ripensamenti dell’ultim’ora, scaduti
i termini per mettere a disposizione i documenti per i Consiglieri)
Delibera del 2011 del consiglio comunale
Atto secondo: consiglio comunale del 30 aprile 2013
Argomento all'odg: "Esame opportunità di utilizzo liberalità Fondazione Novarese Democratici di Sinistra a
favore del Comune di Carpignano Sesia, da destinare ad interventi di pubblica utilità.
In estrema sintesi si tratta di questo: siccome il Comune non può più indebitarsi per il patto di stabilità (è già troppo
indebitato), si è inventata
una cosa di questo genere: un bene pubblico diventa privato (viene regalato); il privato ristruttura e trasforma il bene
pubblico-
da palestra a sala polivalente-ricevendo dei soldi pubblici (la donazione di 150.000 euro) e mettendoci dei soldi privati.
L'ente pubblico deve pagare un affitto per utilizzarlo e un riscatto per riaverlo dopo tot anni.
Al momento in cui
si doveva deliberare tutto era indeterminato, come è stato descritto.
Qualcosa, anche se in maniera fumosa viene spiegato nella delibera di Giunta n. 20/2013
Naturalmente in Consiglio Comunale ci siamo opposti. Si pubblica l'intervento esaustivo del Consigliere Lorena Galeotti che
bene riassume la vicenda.
Come dovrebbe invece funzionare è spiegato molto bene dal
Sole 24 Ore dove parla di "contratto di disponibilità".
L'art. 160-ter del codice degli appalti, così come modificato dal D.L. 1 del 2012, prevede che "Il “contratto di
disponibilità” è il contratto mediante il quale sono affidate, a rischio e a spesa dell’affidatario, la costruzione e la
messa a disposizione a favore dell’amministrazione aggiudicatrice di un opera di proprietà privata destinata
all’esercizio di un pubblico servizio, a fronte di un corrispettivo.”
Ecco perchè la palestra, non essendo di proprietà
privata verrà regalata. L'amministrazione pensa così, sbagliando, di poter utilizzare il contratto di disponibilità.
All.: Delibera di Consiglio Comunale n. 5/2013
Atto terzo: il bando
Siamo all'epilogo: il momento in cui sono costretti a scoprire le carte.
Sì, perchè anche con i consiglieri comunali il metodo è quello utilizzato con i cittadini: tenere nascoste le cose e
cercare di farli trovare di fronte al fatto compiuto. Si riesce a sapere qualcosa in più solo grazie a complicate indagini
che i consiglieri hanno il diritto di compiere; ma, come avete visto, anche le risposte alle interrogazioni sono date
dopo lunghi tempi di attesa (di solito il massimo concesso dalla legge) e mai esaustive; insomma non si può certo dire
che c'è spirito collaborativo e massima trasparenza.
Provate a leggere la delibera n. 33 della Giunta di Carpignano dal titolo:
AFFIDAMENTO DI APPALTO DI LAVORI FINALIZZATO ALLA REALIZZAZIONE DI UNA OPERAZIONE DI PUBLIC PRIVATE PARTNERSCHIP... (sì
partneschip scitto proprio così e non solo una volta).
Sembrerebbe un ottimo affare (naturalmente non per il Comune, ma per chi si aggiudicherà l'appalto. (A proposito chissà
chi sarà?)
Riepilogando:
1) il Comune cede il diritto di proprietà della palestra per 26 anni ed è disposto a pagare fino a 160.000,00 euro tra 20
anni o 26 per riaverla.
2) L'impresa fa lavori per un importo stimato in 320.000,00 per trasformare la palestra in sala polivalente.
3) Di questi 320.000,00 150.000,00 vengono donati dalla Fondazione Ds (ex PCI); quindi l'investimento netto è di soli
170.000,00.
4) Il Comune paga 25.410,00 (=21.000,00+IVA) euro l'anno per 20 anni per poter utilizzare la palestra che non è più sua
perchè l'ha regalata; in totale paga 508.200,00 euro.
Sarebbe come fare un mutuo al tasso di oltre il 13% (ndr la
Cassa Depositi e Prestiti fa mutui al tasso fisso di circa il 5%).
5) Alla fine è disposto a versarne fino ad altri 160.000, per riavere la sua palestra-sala polivalente.
Per ottenere
lo stesso montante il tasso del mutuo dovrebbe in questo caso essere di quasi il 19%!
Nel caso in cui, invece, il Comune decidesse di non riscattare anticipatamente il bene, ma attendendesse il ventiseiesimo
anno (scadenza entro la quale rientrerebbe in possesso del bene stesso, perchè avrebbe termine il diritto di superficie),
dovrebbe pagare ancora un canone per 6 anni (da stabilire all'epoca) che sicuramente non sarebbe inferiore a quello pattuito
attualmente (è molto probabile che sarebbe superiore a questo). Quindi a conti fatti spenderebbe più o meno la cifra
stabilita per il riscatto, ragion per cui nulla cambia nel nostro conteggi.
Per riassumere: investimento di
170.000,00 per il quale il Comune ne sborsa 668.200,00. Sembra un buon affare per l'azienda che si aggiudica l'appalto;
non certo per il Comune che spende quasi 4 volte quello che dovrebbe spendere.
Solo un paio di considerazioni, in quanto crediamo non sia necessario nessun commento:
il Comune di Carpignano ha chiuso il bilancio 2012 con un disavanzo (=perdita) di competenza di circa 82.000,00 euro. Dove
andrà a reperire altri 25.000,00 euro l'anno? Aumenterà le tasse dicendoci che non riesce a far fronte agli impegni,
non ci sono più i trasferimenti statali e altre amenità del genere?
Come farannno gli studenti che non potranno più utilizzare la palestra per un bel po', ammesso che la futura sala
polivalente preveda ancora la loro presenza? Ma questo problema sarà senz'altro risolto con un'altra geniale, economica pensata dei nostri amministratori.
Chiediamoci infine: perchè pagare per riacquistare un bene proprio che si è regalato (e per il quale cosiddetto "canone di
disponibilità" ha già ampliamente compensato chi ha fatto i lavori)? Può un Comune cedere gratis beni propri a chicchessia?
E se l'azienda aggiudicataria (quella a cui verrà regalata la palestra) dovesse fallire?
La palestra finirà nell'attivo fallimentare e sarà perduta per il Comune!
SOLO I CITTADINI POTRANNO, SE LO VOGLIONO, FERMARE TUTTO QUESTO, MOBILITANDOSI COME HANNO GIA' FATTO IN ALTRE OCCASIONI!
Allegati:
Bando
Disciplinare di gara
Capitolato prestazionale
Schema contratto di appalto
Il 21 settembre 2013 è stata depositata presso gli uffici del Comune di Carpignano Sesia la "dichiarazione di attivazione
del procedimento referendario ai sensi degli artt. 6-7-8 del regolamento per lo svolgimanto dei referendum consultivi,
approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 13 del 7/5/2012"
I promotori del Comitato Referendario sono Mario Galdini, Piero Gozzi, Gian Carlo Locarni, Mauro Morotti.
Questo il quesito:
"Volete Voi che il Comune proceda all'appalto lavori finalizzato al recupero della palestra comunale, ristrutturandola
e convertendola ad un uso più ampio rispetto alla destinazione prettamente sportiva, estendendola a finalità culturali e
sociali, con un costo complessivo presunto di 320.000,00 euro. Conceda poi al vincitore della gara di appalto un diritto
superficiario per 26 anni, oltre che pagare un canone di disponibilità annuo di 21.000,00 euro oltre IVA per 20 anni, per
una proprietà già sua?
Allegati:
Il documento che dà l'avvio alla procedura del referendum
Il termine per la presentazione delle offerte scadeva il 30 di settembre 2013. Entro tale data non sono pervenute offerte.
Così recita la determina n.111/2013 del Responsabile del servizio tecnico, arch.Adriano Fontaneto: "CONSIDERATO che sono
pervenute richieste di proroga dei termini per la presentazione di offerta da parte
di soggetti che comunque hanno effettuato i sopralluoghi previsti dal bando;
RITENUTO opportuno prorogare i termini di presentazione delle offerte, prima di valutare la possibilità di
esperire nuove procedure di gara, anche negoziate, a seguito dell’esito negativo della procedura di gara ad
evidenza pubblica avviata con la determina citata;
D E T E R M I N A
di prorogare alla data del giorno 18 ottobre 2013 alle ore 13,00 il termine per la presentazione delle
offerte per l’affidamento di appalto di lavori finalizzato alla realizzazione di una operazione di P.P.P. -
public private partnerschip per la progettazione, realizzazione e perfetta manutenzione delle opere
concernenti la ristrutturazione e adeguamento della palestra comunale da destinare a struttura polivalente..."
Per la cronaca il 18 ottobre è la data entro la quale la Commissione deve esprimersi sull'ammissibilità del referendum;
ma questo è un caso...
La determina dell'ufficio tecnico
Prima dello scadere dei termini per partecipare all'appalto è stato costituito un nuovo Comitato referendario. I proponenti sono Fiori Salvatore, Gribaldo Dora, Milanesi Riccardo.
Il nuovo quesito riguarda la destinazione della donazione da parte della Fondazione DS: "Volete Voi che la donazione Vallana
da 150.000,00 euro venga destinata a modificare la palestra ai sensi della delibera comunale?"
La proposizione di un nuovo quesito testimonia l'interesse e le polemiche che la decisione dell'amministrazione di
trasformare la palestra in sala polivalente sta suscitando nella popolazione.
Semplicemente un'idea...parliamone …
Ci saranno 150 mila euro, che fare ??
Ormai è abbastanza di dominio pubblico il fatto che la Fondazione DS intenda donare o meglio girare del denaro donato dal
Sig. Vallana per opere utili al paese ed è ormai abbastanza nota l'idea di utilizzarli per stravolgere la palestra
comunale con un costo ben superiore alla donazione per ricavarne una sala polivalente/auditorium visto che i nostri
bambini non hanno un posto per le loro recite e feste scolastiche e comunque manifestazioni in generale. Tralasciando il
fatto che siamo riusciti a spendere 700 mila euro per una biblioteca priva di una sala polivalente vorrei avanzare una
piccola proposta : se la palestra la lasciassimo palestra, magari sistemandola un po' meglio, ed utilizzassimo la
struttura della vecchia scuola elementare di via Badini ? Non pensate che si risparmierebbe parecchio ? Il parcheggio c'è
già, ci sarebbe da sistemare il riscaldamento e da buttar giù qualche muro interno (non so...a me viene in mente di
unificare dove si va a votare che di posto se ne ricava...) . Non so se il comune può usufruire di agevolazioni per le
ristrutturazioni specie se di tipo energetico ma si avrebbe comunque un buon riutilizzo di ciò che già abbiamo senza
lasciare un immobile così grande in stato di abbandono a svalutarsi e senza consumo di suolo pubblico. Nella bella
stagione avremmo a disposizione un bel cortile interno per feste e recite all'aperto e un ampio spazio verde dove
organizzare gimkane, partite di palla prigioniera o semplicemente far scorrazzare i bimbi dopo le festicciole.
La palestra rimarrebbe libera per le attività e manifestazioni sportive senza problemi di concomitanza di eventi o saggi
sportivi che avvengono spesso negli stessi periodi delle feste natalizie o di fine anno scolastico. Naturalmente si
potrebbe intitolare il tutto al nostro concittadino Sig. Vallana.
Lascio agli esperti valutare la mia proposta ma per favore smettiamola di dire che non ci sono alternative al fatto che
con 150 mila euro siamo obbligati a cedere ad un privato la nostra palestra per poi pagare a lui pure un affitto per
usarla una volta sistemata ! Teniamo anche conto che una così profonda ristrutturazione richiederà moltissimo tempo
durante il quale alla mancanza di sala polivalente/auditorium si sommerà la inagibilità della palestra.
Mi aspetto delle critiche per aver osato una proposta ma mi piacerebbe che se qualcuno avesse qualche altra idea si
facesse avanti e la dicesse...penso che più proposte ci sono più c'è la possibilità che ne esca qualcosa di utile per
tutti.
...ma contro il parere dell'avv. Pagani, docente di diritto amministrativo ed esperto di diritto del settore pubblico, che
dichiara che la commissione non è regolarmente costituita (come abbiamo sempre sostenuto noi), perchè la Regione Piemonte
non intende incaricare il membro di sua competenza.
L'avv. Pagani si astiene e decide il segretario comunale, da
solo. Vale la pena di leggere il verbale.
Verbale della Commissione per l'ammissibilità dei referendum
La raccolta delle firme per il referendum
Sull'argomento registriamo l'intervento tendenzioso del sindaco Bonenti, che utilizza per propri fini propagandistici,
in maniera estremamente scorretta,
un mezzo istituzionale (Cronache
dai Comuni), che paghiamo tutti noi, attaccando i cittadini promotori dei referendum.
Con una vera e propria mistificazione dei fatti arriva a gettare pesanti ombre sulla tenuta statica dell'immobile, chiamando
così in causa gli amministratori dell'epoca in cui si è costruita la palestra e gli stessi progettisti.
Non c'è che dire: in un solo colpo è riuscito a scontentare molti.
Temiamo che l'articolo non mancherà di suscitare
polemiche...
L'articolo in formato pdf, per una facile lettura
::
Letto l'articolo ci rimane sempre l'interrogativo: perchè per sistemare il tetto bisogna regalare la palestra e cambiarne
completamente la faccia e la destinazione?
Cui prodest?
"Volete voi che il Comune proceda all'appalto lavori finalizzato al recupero della palestra comunale ristrutturaandola ad
un uso più ampio rispetto alla destinazione prettamente sportiva, estendendola a finalità culturali e sociali, con un
costo complessivo presunto di euro 320.000,00? Conceda poi al vincitore della gara di appalto un diritto superficiario per
26 anni, oltre un canone di disponibilità annuo di euro 21.000,00 oltre IVA per 20 anni?"
Questo il testo del referendum sul quale i due comitati hanno concentrato la raccolta delle firme, tralasciando, per
semplicità e chiarezza verso gli elettori, di raccogliere le firme anche per il secondo. Hanno infatti ritenuto che un solo
referendum sarebbe stato sufficiente per conoscere il parere della gente sull'argomento.
Le operazioni di voto inizieranno alle ore 8,00 del 6 aprile 2014 e termineranno alle ore 22,00 presso i seggi elettorali
in via Badini,20.
Potranno votare tutti i cittadini iscritti nelle liste elettorali alla chiusura dell'ultima
revisione utile precedente la data di pubblicazione del manifesto di convocazione dei comizi e anche i nuovi diciottenni
(classe 1996).
Chi è contrario a questo progetto voterà NO; chi è favorevole, voterà SI.
Allegato:Il manifesto che indice il referendum
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Lasciamo il giudizio all'intelligenza di ogni carpignanese.
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Qualunque sia l'esito del referendum, i promotori dello stesso hanno raggiunto il loro risultato.
Se l'obiettivo era quello di impedire la scellerata operazione di trasformazione della palestra in un ibrido che non serve
a nessuno e di evitare l'operazione di finanza creativa che era stata inventata per aggirare i vincoli di bilancio, il
risultato è stato raggiunto.
Comunque vada: se si raggiunge il quorum o anche se non si raggiunge, visto che l'attuale maggioranza è stata costretta a
dichiarare pubblicamente (volantini e manifesto) che il bando di gara è andato deserto e quindi l'opera non si farà.
Questo significa che il Comune non potrà ricorrere ad affidamento diretto, pena perdere la faccia.
I promotori del referendum si possono dire soddisfatti.
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aventi diritto al voto 2107
votanti 530 pari al 25,15 %
NO 523
SI 6
bianche 1
Il risultato politico resta.
Allegato:
Proclamazione risultato del referendum
Sottoscala Carpignano
Data ultimo aggiornamento 9 aprile 2014